Monday 28 November 2016

Lobster brandmark

Emblemi, loghi, stemmi, brand devono essere semplici ma allo stesso tempo incisivi nelle loro forme e nei loro colori. Hanno infatti un ruolo essenziale nella definizione e caratterizzazione delle aziende perché, nella loro unicità devono essere facilmente associabili al marchio di riferimento. 
Il colore aragosta è riscontrabile spesso come sfondo di loghi, o come colore predominante nei brand che fanno riferimento all'omonimo crostaceo, allo scopo di esaltare maggiormente l'immagine dell'aragosta.
Qui di seguito vi riporto il logo del negozio d'abbigliamento "Lobster Apparel", in cui il color aragosta viene utilizzato per evidenziare il nome dell'attività  e il "Canadian Lobster" brandmark, molto conosciuto in Canada e nel resto del mondo, dove il colore aragosta fa da protagonista nel disegno del crostaceo e nel nome del marchio.

"Lobster Apparel", Logo




"Canadian Lobster", Brandmark


Thursday 24 November 2016

Uno sguardo alla pubblicità

Le pubblicità devono attrarre, catturare l'attenzione, essere d'impatto.
Molti annunci sono guardati, ma non osservati, un buon annuncio invece deve essere ricordato, deve convincere l'acquirente della veridicità di quanto promette, deve essere capace di spingere il compratore ad agire, cioè ad acquistare un determinato prodotto. Il colore pertanto, può essere uno strumento chiave per rendere la pubblicità più accattivante. Andando quindi a curiosare alla ricerca di manifesti pubblicitari che mescolano insieme l'immagine, la parola e il colore, vi presento quelli in cui ho trovato emergere maggiormente il color aragosta.

Jules Chéret, Parigi, 1836 – Nizza, 1932


Manifesto pubblicitario Ferrovia, 1920


 

A. Calderoni Gioielliere poster, 1898, di Adolfo Hohenstein


         Birra Italia-Milano, Adolfo Hohenstein, G. Mondiano & C. Milano 1906

                                                                                                    
                 


Monday 21 November 2016

Lobster Comics

I fumetti devono colpire il lettore, quindi quale miglior modo per farlo se non sfruttando la potenza visiva ed espressiva del colore? Una copertina con tonalità vivaci e intriganti infatti, può catturare la nostra vista e suscitare in noi la curiosità di continuare a leggere la storia. Io mi sono immersa nel mondo del fumetto, alla ricerca del color aragosta.

"The Gass Mantis", illustrato da Toni Fejzula, scritto da Mike Mignola e John Arcudi, (in "Lobster Johnson"), n. 22 (30 Dicembre 2015), Copertina




        Disegno di Will, Hardy, dal suo blog "Drawing on experience"



Un tuffo nell'arte

Nell'arte pittorica il colore è un potente mezzo di comunicazione e, questo quadro, ne è senza dubbio la prova! Il color aragosta infatti , fa da protagonista, immergendoci in un'atmosfera calda, di pace e serenità e riuscendo a trasmetterci pienamente le emozioni provate dal pittore aldilà dello spazio e del tempo.

Claude Monet,"Impression. Soleil levent", 1872


Curiosità 

"Impression. Soleil levant", uno dei capolavori indiscussi dell'impressionismo francese, è uno dei primi quadri realizzati da Claude Monet en plein air, nel porto francese de Le Havre . E' un'opera artistica che fu dipinta mediante la tecnica pittorica dell'olio su tela nel 1872 e fu presentata in occasione della prima mostra impressionista del 1874. La tela era custodita nel museo Marmottan di Parigi, ma fu rubata nel 1985.

Cinema a colori

Come ognuno di noi può intuire quotidianamente i colori sono capaci di evocare emozioni e scatenare associazioni mentali, questo concetto è stato sfruttato da sempre nell'arte per suscitare sensazioni più profonde ed intime nel pubblico. In campo cinematografico il colore si è mostrato fin da subito strumento chiave del linguaggio filmico. Infatti, se in una prima fase il cinema era rimasto in bianco e nero, la possibilità di avvalersi di una tavolozza pressocché infinita di sfumature apriva di fatto una nuova frontiera espressiva per i registi di tutto il mondo. Il colore infatti, se utilizzato in maniera espressiva, poteva partecipare in maniera decisiva alla storia, aiutando a creare una particolare atmosfera e a sottolineare gli stati d’animo dei personaggi.Per mostrarvi il potere evocativo del colore, sono andata alla ricerca del color aragosta nelle "palettes" cinematografiche.





ponyo

Un'emozione cromatica

I colori, com'è intuibile nella nostra quotidianità, suscitano in noi una miriade di emozioni, contrastanti, talvolta accoglienti, talvolta tenebri ci inondano con le loro differenti sfumature, facendo riaffiorare in noi vecchi ricordi e influenzando inevitabilmente il nostro umore. E' per questo potere enigmatico che registi, pittori, fotografi e molti altri artisti da ogni dove hanno fatto del colore lo strumento, per amplificare il potere comunicativo delle loro opere. Qui di seguito è riportata una tabella che illustra le emozioni stimolate dalle diverse tonalità.

                       
Se questo argomento vi ha interessato e volte saperne di più, vi basta un click.
Inoltre di seguito, un video molto interessante che mostra la psicologia del colore in alcune scene dei film più celebri.




Monday 14 November 2016

Un'aragosta da leccarsi i baffi!

Per gli amanti della cucina, oggi un'appetitosa ricetta tutta per voi. Il color aragosta, fa da padrone al piatto, grazie al crostaceo omonimo, che lo rende bello alla vista e delizioso al palato!

Si tratta dell’aragosta al burro, un gustoso secondo piatto raffinato e dal gusto davvero interessante, per riscaldarvi e coccolarvi nelle giornate d'inverno ormai alle porte.


 Difficoltà: Media

 Durata: 40 Minuti

 Porzioni: 4 persone

 Calorie: 250 Kcal/porz





Ingredienti:
-170 gr di burro;
-1 coda di aragosta da 600 gr;
-1 carota;
-1 costa di sedano;
-1 porro;
-1 cipolla;
-1 mazzetto di erba cipollina;
-1 ciuffo cerfoglio;
-1 spicchio d’aglio;
-1 limone;
-1 cespo di radicchio rosso;
-2 uova;
-Sale e pepe: (Q.B.).


Preparazione:
1. Lavorate il burro ammorbidito a temperatura ambiente con le erbe aromatiche tritate finemente. Amalgamate bene gli ingredienti fino ad ottenere una crema ben omogenea e versate il composto in un foglio di carta da forno con il quale realizzare una sorta di panetto. Mettete il tutto a solidificare in frigorifero.

2. Dopodiché, versate 2 litri di acqua in una pentola e versate all'interno 3 cucchiai di sale, a cui dovrete aggiungere la cipolla, la carota, il sedano e il porro tagliato a pezzi. Una volta portato il tutto ad ebollizione, immergetevi l’aragosta e, quando l’acqua arriverà di nuovo a bollore, fatela cuocere per altri 15 minuti.

3. Intanto, fondete il burro a bagnomaria, setacciatelo e sbattete le uova insieme al succo di un limone e a un po’ di sale e pepe. Poco alla volta, aggiungete le uova al burro fuso setacciato fino ad ottenere una crema ben omogenea che dovrete fare addensare a bagnomaria. Estraete l’aragosta dall’acqua, tagliate il guscio estraendo la polpa e poi asciugatela con un po’ di carta da cucina. Infine, tagliate l’aragosta a fette e guarnitela con la salsa al burro precedentemente ottenuta. 

Consigli:
Una volta pronto, potete presentare il piatto come secondo piatto oppure come un gustoso antipasto a base di pesce. E' preferibile mangiarlo subito ben caldo, magari accompagnandolo con delle piccole ciotoline contenenti la crema al burro, in modo tale che i vari commensali possano condire l’aragosta a piacere.

Curiosità:
Dal punto di vista nutritivo l'aragosta è un alimento ricco di proteine e povero di lipidi che lo rende adatto ad una dieta ipocalorica e povera di colesterolo.Se questo piatto è stato di vostro gradimento, potete trovare le migliori ricette a base di aragosta cliccando qui.


La scienza e i giochi di luce

La scienza, con la sua razionalità e continua ricerca, ci permette di svelare le magie di cui i colori, da abili incantatori, creano inspiegabilmente. Vi siete mai chiesti ad esempio in che modo all'alba e al tramonto il cielo azzurro si tinge di sfumature rosso-arancio, color aragosta? Ebbene, lo studio della luce è in grado si svelarvi il mistero.
I colori del cielo cambiano in base a quanta strada fanno i raggi di luce (scattering di Rayleight): quando il sole, si trova basso all’orizzonte (quindi sia al tramonto che all'alba) la luce per arrivare a noi deve attraversare uno strato più spesso di atmosfera. Attraversare più quantità d'aria significa che la luce incontrerà un maggior numero di nano-particelle che possono dare "diffusione". Le onde luminose corrispondenti al colore rosso hanno una grande lunghezza d'onda e possono quindi superare indenni queste particelle, giungendo fino ai nostri occhi. Le onde luminose di colore verde e blu, che hanno una lunghezza d'onda molto minore, vengono invece bloccate. E' per questa ragione quindi che all'alba e al tramonto diventano preponderanti le sfumature del rosso o dell’arancione, che normalmente non vediamo.






Curiosità:

-Per la stessa ragione, nelle città che hanno l'aria molto inquinata anche in pieno giorno il sole appare più arancione, mentre in alta montagna ha sempre un colore più vicino al bianco.

-Se fossimo su un pianeta privo di atmosfera (o anche sulla Luna), non ci sarebbe nessuna particella a deviare la luce: vedremmo il Sole come una sfera bianca e il cielo completamente nero.


Potrebbe interessarti: http://www.today.it/scienze/colore-tramonto-alba-cielo-rosso-fisica.html
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Color aragosta come..

Quotidianamente siamo inondati da tantissimi colori e, spesso, con un collegamento quasi involontario il nostro cervello tende ad associare i colori agli oggetti che più li rappresentano e da cui spesso traggono il loro nome. In questo abbecedario sono andata alla ricerca delle cose che intuitivamente riportano alla mente il color aragosta!


A come Aragosta,

B come B-52,





C come Crostaceo,

D come Danza,




E come Elite,


come Fiore,



come George,

come Homarid,




come Imbarcazione,


come Kiwa Hirsuta,


come Jhonson,


come Larry,

Risultati immagini per larry lobster

come Maine,


come Nike,

Risultati immagini per nike red lobster

come Omega,




come Panino,




come Quadriglia,


come R.I. Smith Brand,




come Sebastian,

     Risultati immagini per sebastian sirenetta


come Timbaland,



come Università,
Risultati immagini per lobster institute
come V2G,
Risultati immagini per lobster vehicle

come 
Xenoblade Chronicles X,

come Yorgos Lanthimos,




come Zuppa




Thursday 10 November 2016

Color aragosta in chimica

Come si evince dal nome il color aragosta trae le sue origini dall'omonimo crostaceo, che sembra affascinare molto i chimici. Esso infatti cambia quasi magicamente colore durante la cottura, passando dal bruno-blu a uno smagliante color arancio scuro. La ricerca "On the origin and variation of colors in lobster carapace", condotta presso la Scuola di Chimica della University of Manchester, è riuscita a svelare il mistero. La colpevole risulta essere la reazione tra le alfa-crostacianine (proteine prodotte da astici e aragoste) e la astaxantina, una sostanza carotenoide dal tipico colore rosso-arancio (il medesimo dell'aragosta cotta). La combinazione tra le due sostanze, in natura e da vivo, rende il corpo dell'aragosta di colore bruno-blu. Quando arriva il bagno bollente, però, ecco che l'astaxantina degenera e diventa rossa a causa del calore. Il fatto è che l'astaxantina può comportarsi come un acido, una proprietà che è emersa come decisiva nella reazione con le crostacianine di astici e aragoste. Perché è molto interessante? Il professor John Helliwell ammette che si tratta di una piccola curiosità scientifica; però aggiunge che la scoperta potrebbe avere ricadute importanti in altri campi. "L'astaxantina" spiega "è un potente antiossidante, quindi ha molte proprietà salutari. Ma poiché è insolubile in acqua il problema da affrontare è come riuscire a utilizzarla in campo farmacologico". Se combinata con la crostacianina, questa la chiave, potrebbe essere assorbita dallo stomaco, ambiente acido che la potrebbe scomporre, rendendo così fruibili le sue qualità antiossidanti per l'organismo umano. Se questa scoperta vi ha entusiasmato è possibile approfondire l'argomento cliccando qui.





Aragosta nel mito

Il colore e il mito, due universi differenti eppure profondamenti legati. L’esperienza emotiva e simbolica dei colori e quella intuitiva del mito nascono dal contatto con la natura, dal senso di mistero e di sacro che essa irradia. Culture diverse nel tempo e nello spazio e anche singoli individui possono dare ai colori valenze simboliche differenti, ma il loro effetto fisiologico resta immutato e uguale per tutti, ad esempio il rosso e il giallo eccitano, mentre il blu ha un’azione terapeutica e calmante.

Il colore Aragosta è difficilmente riscontrabile nella mitologia, però si avvicina molto alle tonalità del rosso, quindi nella nozione positiva può essere connesso a gioventù, salute, vigore, bellezza e forza. A dimostrarlo è il 'flammeum', un velo rosso-arancione indossato dalle spose romane il giorno delle nozze, di tonalità simili al color aragosta, questo velo scendeva dal capo della sposa per coprirne la parte alta del volto e, nel corso della cerimonia, veniva sollevato e teso anche sul capo dello sposo. La presenza del flammeum nell'abbigliamento tradizionale della sposa romana deve probabilmente la sua origine alla flaminica Dialis, la moglie del Flamine Diale, sacerdote di Giove: la flaminica indossava un abito e un velo color fiamma con il quale durante i sacrifici si velava il capo. Il flammeum era considerato un segno di buon auspicio, poiché alla flaminica non era lecito divorziare. Secondo altri invece il flammeum aveva una valenza simbolica negativa, in quanto rappresentava la rinuncia alla libertà e la reclusione fra le pareti domestiche. L'importanza di questo capo di abbigliamento per la sposa romana era tale che l'atto di sposarsi per la donna era detto nubere, ossia in senso proprio "velarsi, prendere il velo".

Flammeum

Il color aragosta inoltre si può ricondurre al colore rosso, fulcro di moltissimi miti antichi:

· Il rosso nella cristianità: agli albori della cristianità il rosso simboleggiava lo spirito santo, inoltre come simbolo di sacrificio dell’iconografia, il cristo è spesso rappresentato con un manto rosso sopra ad una veste bianca. 

· Il rosso colore della guerra: l’astrologia suggerisce un altro modo di interpretare il rosso associandolo al colore di Marte il dio della guerra. La scelta di identificare il pianeta Marte con l’omonimo dio è dettato dal colore del pianeta che è il rosso dovuto agli ossidi di ferro prevalenti sulla sua superficie. Un altro motivo che lega il rosso alla guerra è il fuoco del metallo nella fornace. 


· Il rosso colore degli Inferi e della distruzione: in Occidente è spesso il Diavolo ad essere rappresentato con i colori rosso e nero. Soprattutto in Egitto tale tonalità è sinonimo di collera divina, di pericolo, è collegato con l'idea della profondità (del sottosuolo) e con quella del fuoco, del magma infuocato, degli Inferi. E’ per questo motivo che la scrittura geroglifica era in inchiostro nero per valenze positive, in rosso per quelle negative, essendo legato a Seth, assassino del proprio fratello Osiride, rappresentato con occhi e capelli rossi. 

sec. XVIII-XIX- olio su tela, Diocesi di Verona

· Il rosso nel buddhismo: Amitabha, caratterizzato dal colore rosso, è uno dei cinque Buddha trascendentali, personificazioni degli aspetti astratti del Buddha. Essi si dice favoriscano il processo di trasformazione in cui specifiche negatività umane sono cambiate in qualità positive. In particolare si ritiene che meditando sui singoli colori, che contengono le loro rispettive essenze, possono essere conseguite delle vere e proprie metamorfosi ad esempio il rosso trasforma l'illusione di attaccamento nella saggezza del discernimento.